Ta Prohm: il tempio avvolto dalle radici degli alberi
Tra i templi più affascinanti del complesso di Angkor, Ta Prohm è senza dubbio quello che cattura maggiormente l’immaginazione dei viaggiatori. Conosciuto come il “tempio nella giungla”, è famoso per le enormi radici di alberi secolari che avvolgono le antiche strutture in pietra, creando un’atmosfera surreale e mistica. Camminando tra i corridoi invasi dalla vegetazione, sembra di fare un salto indietro nel tempo, quando la natura ha ripreso il sopravvento sull’uomo. Visitare Ta Prohm non significa solo esplorare un monumento, ma vivere un’esperienza unica nel cuore della Cambogia.
Storia e origine del tempio Ta Prohm
La costruzione sotto Jayavarman VII
Il tempio Ta Prohm fu costruito alla fine del XII secolo dal re khmer Jayavarman VII, uno dei sovrani più importanti dell’Impero Khmer. Pensato inizialmente come monastero buddhista e centro universitario, il complesso venne dedicato alla madre del re. La sua funzione religiosa e culturale lo rese un punto di riferimento spirituale e politico per la comunità. Secondo le iscrizioni, il tempio ospitava migliaia di monaci, preti, danzatrici sacre e studenti. Questo testimonia non solo la grandezza architettonica di Ta Prohm, ma anche il suo ruolo vitale nella vita quotidiana dell’impero.
L’architettura originaria
A differenza di altri templi più monumentali come Angkor Wat, Ta Prohm venne progettato con uno stile più intimo, caratterizzato da gallerie strette, cortili interni e numerosi santuari minori. I bassorilievi scolpiti sulle pareti raffigurano divinità buddhiste e scene di vita quotidiana, creando un legame diretto tra spiritualità e realtà. La sua disposizione simmetrica e la ricchezza delle decorazioni riflettono la maestria degli artigiani khmer, che unirono funzionalità religiosa ed estetica.
L’abbandono e la riscoperta
Con il declino dell’Impero Khmer, anche Ta Prohm fu progressivamente abbandonato. La giungla iniziò a riconquistare il sito, avvolgendo gli edifici con radici imponenti di alberi secolari. Quando gli esploratori francesi riscoprirono Angkor nel XIX secolo, decisero di lasciare Ta Prohm quasi intatto, proprio per il suo aspetto selvaggio e unico. Questa scelta lo distingue dagli altri templi restaurati, e oggi Ta Prohm è considerato uno degli esempi più affascinanti della fusione tra architettura umana e potenza della natura.
L’atmosfera unica di Ta Prohm
Le radici giganti che abbracciano il tempio
Ciò che rende Ta Prohm diverso dagli altri templi di Angkor è il modo in cui la natura ha ripreso possesso delle rovine. Radici giganti di alberi secolari, in particolare il ficus strangolatore e il tetrameles, avvolgono pareti, portali e corridoi come braccia possenti. Queste radici sembrano quasi fondersi con la pietra, creando una fusione tra opera umana e forza naturale. Passeggiare tra questi intrecci di legno e pietra offre un’esperienza che lascia senza fiato, un ricordo che resta impresso nella memoria di ogni viaggiatore.
Un fascino mistico e misterioso
L’atmosfera di Ta Prohm è profondamente mistica. La luce filtra attraverso le fronde degli alberi, creando giochi di ombre e bagliori che rendono ogni angolo del tempio enigmatico. Il silenzio, interrotto solo dai suoni della giungla, contribuisce a generare un senso di sacralità. Molti visitatori descrivono questa esperienza come un “ritorno indietro nel tempo”, come se il tempio custodisse segreti nascosti dell’antico impero Khmer.
Ta Prohm e il cinema
La bellezza selvaggia di Ta Prohm ha conquistato anche il mondo del cinema. Il tempio è diventato celebre grazie al film Tomb Raider con Angelina Jolie, che ha mostrato al mondo le sue radici imponenti e i suoi corridoi misteriosi. Da allora, molti turisti arrivano qui proprio per rivivere le stesse scene viste sul grande schermo. Questo legame con il cinema ha reso Ta Prohm ancora più iconico, simbolo della fusione tra storia, natura e immaginario collettivo.
Cosa vedere a Ta Prohm?
Le gallerie e i corridoi invasi dalla natura
Passeggiando tra le rovine di Ta Prohm, ciò che colpisce subito sono i lunghi corridoi in pietra e le gallerie semi crollate, oggi completamente intrecciate con le radici degli alberi. Le mura sembrano respirare con la giungla, creando un contrasto sorprendente tra architettura khmer e forza della natura. Molti visitatori descrivono la sensazione di camminare in un luogo “fuori dal tempo”, dove la vegetazione ha preso il sopravvento sugli uomini.
Le sculture e i bassorilievi nascosti
Nonostante l’invasione della foresta, Ta Prohm custodisce ancora magnifici dettagli artistici. Tra le radici giganti emergono bassorilievi che raccontano storie religiose e scene della vita quotidiana dell’Impero Khmer. Alcune sculture sono parzialmente coperte dagli alberi, rendendo la scoperta ancora più suggestiva, come se la natura volesse proteggere questi segreti. Fermarsi ad osservare da vicino permette di apprezzare l’incredibile raffinatezza di un’arte sopravvissuta per secoli.
I punti fotografici più suggestivi
Per gli amanti della fotografia, Ta Prohm offre scenari spettacolari. Le radici giganti del ficus strangolatore che scivolano lungo i muri sono diventate iconiche in tutto il mondo, anche grazie al film Tomb Raider. I giochi di luce tra le fronde, le ombre sulle pietre e l’atmosfera quasi mistica fanno sì che ogni angolo possa diventare una cartolina. I momenti migliori per scattare foto sono le prime ore del mattino, quando la luce è più morbida e il sito meno affollato.
Come visitare Ta Prohm?
Come visitare Ta Prohm?
Visitare Ta Prohm è un’esperienza indimenticabile, ma per godere appieno del fascino di questo tempio misterioso è utile conoscere alcune informazioni pratiche.
Orari di apertura e biglietti
Per entrare a Ta Prohm è necessario l’Angkor Pass, valido per tutti i templi del complesso di Angkor. Esistono pass da 1, 3 o 7 giorni, acquistabili all’ingresso principale di Angkor. Il tempio è aperto generalmente dalle 5:00 alle 17:30, permettendo di visitarlo nelle prime ore del mattino o nel tardo pomeriggio, quando la luce crea un’atmosfera ancora più suggestiva e la folla è minore
Consigli per evitare la folla
Essendo uno dei templi più famosi dopo Angkor Wat e Bayon, Ta Prohm attira molti visitatori. Il momento ideale per esplorarlo è all’alba, subito dopo l’apertura, oppure verso la chiusura, quando i gruppi turistici si sono già spostati. Una visita nelle ore centrali della giornata può risultare meno piacevole a causa del caldo e della grande affluenza.
Abbigliamento e rispetto delle regole
Come in tutti i templi di Angkor, è richiesto un abbigliamento rispettoso: spalle e ginocchia coperte. Scarpe comode sono consigliate, poiché i sentieri di Ta Prohm sono irregolari e spesso scivolosi per via delle radici e delle pietre antiche. È inoltre importante non arrampicarsi sulle rovine né toccare le sculture, per preservare l’integrità del sito.
Visita con guida locale
Una guida locale arricchisce notevolmente l’esperienza: non solo fornisce spiegazioni storiche e culturali, ma aiuta anche a scoprire angoli nascosti di Ta Prohm e a comprendere meglio l’atmosfera mistica che rende unico questo tempio.
Ta Prohm nel contesto di Angkor
La posizione di Ta Prohm ad Angkor
Il complesso di Ta Prohm si trova nella parte orientale del Parco Archeologico di Angkor, a pochi chilometri da Siem Reap. La sua posizione strategica lo rende facilmente accessibile durante un itinerario che include i templi più famosi, come Angkor Wat e Bayon. Inserire Ta Prohm in un tour significa immergersi in un’atmosfera completamente diversa: qui la natura ha ripreso il suo dominio, creando un contrasto affascinante con la maestosità architettonica khmer.
Il ruolo di Ta Prohm rispetto agli altri templi
A differenza di Angkor Wat, dedicato al culto hindu, o del Bayon con i suoi enigmatici volti di pietra, Ta Prohm è noto per la sua fusione tra rovina e natura. Le radici degli alberi strangolatori che avvolgono i muri e i corridoi rendono il tempio unico. Questo carattere selvaggio e misterioso rappresenta una parte essenziale dell’esperienza di Angkor, mostrando come il tempo e la foresta possano trasformare un’opera sacra in un paesaggio quasi surreale.
Perché includere Ta Prohm in un viaggio in Cambogia
Visitare Angkor senza vedere Ta Prohm sarebbe un’esperienza incompleta. Il tempio offre una prospettiva diversa rispetto alle altre strutture del sito: mentre Angkor Wat simboleggia la perfezione e la grandiosità, Ta Prohm racconta il lato poetico e fragile della civiltà khmer. Per i viaggiatori italiani, un tour che unisce questi tre templi principali (Angkor Wat, Bayon e Ta Prohm) permette di comprendere a fondo la storia, l’arte e la spiritualità della Cambogia.
Le ultime parole,
Ta Prohm non è semplicemente un tempio, ma un luogo che racconta una storia di equilibrio tra l’uomo e la natura. Le radici intrecciate con le antiche pietre evocano un senso di mistero e spiritualità che lo distingue dagli altri templi di Angkor. Per questo, ogni itinerario in Cambogia dovrebbe includere Ta Prohm insieme ai celebri Angkor Wat e Bayon. La sua atmosfera unica, resa celebre anche dal cinema, regala ai viaggiatori ricordi indelebili e fotografie spettacolari. Visitare Ta Prohm significa lasciarsi avvolgere da un silenzio carico di suggestione, dove il tempo sembra essersi fermato. È il luogo ideale per chi cerca non solo arte e architettura, ma anche emozioni autentiche. Includere Ta Prohm in un viaggio ad Angkor significa scoprire la vera essenza della Cambogia, un Paese che custodisce con orgoglio la sua storia e la magia della sua natura.
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